AMARO SAULERA - BEVANDA D'ALTRI TEMPI

 




Salendo da Pian della Mussa a Pian Saulera, s’incontrano i ruderi dell'alpe omonima e il sentiero prosegue tortuoso fino a Pian dij Alamàn Inferiore (m. 2354) dove si comincia a vedere nel suo complesso l'aspro vallone che a inizio estate ospita una spettacolare fioritura di fiori gialli di genziana maggiore. A questo proposito, è interessante sapere che probabilmente il toponimo del piano viene dalla parola Alamàn, derivazione dal francese Allemand con cui erano indicate le persone di lingua tedesca. Verso  la fine dell'800 gruppi di Tirolesi stagionalmente raccoglievano le radici di genziana che poi erano distillate a Balme e a Pian della Mussa, poiché in quegli anni si andava imponendo la moda di quella bevanda. In passato si era pensato alla derivazione da lingue germaniche (Burgundi o Franchi) e persino a un curioso Piano degli Amanti. Proseguendo si raggiunge Pian dij Alamàn Superiore (m. 2480) più spazioso del precedente e percorso da un ruscelletto, dove spesso si abbeverano alcune Reines lasciate lassù a pascolare in condizioni di stato brado. Aspri fianchi cingono il piano, a destra la lunga cresta che va da Rocca Tovetto al Monte Bessanetto mentre a sinistra, più lontano dal sentiero, si può vedere la lunga dorsale di Punta delle Serene che prosegue con il caos roccioso di Rocce le Pariate dopo l'interruzione del Colle delle Pariate. Il vallone è chiuso in alto dai contrafforti della Punta Loson. Dopo Pian dij Alamàn superiore, il sentiero riprende a salire ripido ma regolare in direzione del Passo delle Mangioire (m. 2768), una stretta fenditura di pochi metri di larghezza.


     

   


 

Commenti